Il Bluegrass, la grande eredità di Bill Monroe

pubblicato in: The Giants

Una ventina di anni fa ci lasciava il grande Bill Monroe, musicista e cantante del Kentucky nonché padre e punto di riferimento del Bluegrass, genere musicale affine al Country.

Un’infanzia non proprio ricca di opportunità la sua, immersa in una terra animata da agricoltori ma fortunatamente condizionata dal violino, dalla chitarra, e soprattutto dal mandolino suonato dalla madre che ne suggellò la vita di artista.

Nato nel 1911, William Smith Monroe, trascorse i primi anni soprattutto condizionato dalla solitudine, uno stato d’animo non proprio esaltante (lo tradusse in alcuni dei suoi celeberrimi brani) che sovente combatté andando a cavallo tra le colline della propria terra.

Negli Anni Trenta ebbe inizio l’attività musicale prima con i fratelli maggiori Charlie e Birch poi con altri singers. Esperienze contraddistinte da alti e bassi, che segnarono profondamente la personalità di Bill, via via condotto dalla sua ricchezza interiore e da una vena artistica assoluta verso il Bluegrass una quindicina di anni dopo.

Bluegrass, ossia una branca del Country caratterizzata da influenza sonore irlandesi, scozzesi e per certi versi inglesi, con la vocalità suggestionata soprattutto dal genere Gospel. Gli strumenti tipici? Quelli a corda, più precisamente il suono sincopato e grintoso del banjo, ossia la ‘voce principale’, il violino, il mandolino e la chitarra acustica che ne garantiscono il ritmo, e il contrabbasso. In alcuni casi è presente anche la chitarra resofonica, l’armonica a bocca e talvolta la batteria.

Le tematiche dei pezzi spaziano dai canti religiosi tipici delle comunità rurali agli aspetti che riguardano un po’ tutti noi: le questioni amorose, il valore della famiglia, gli aspetti tristi dell’esistenza, temi propri, questi ultimi, delle comunità rurali degli Stati del Sud.

Il nome di questo genere musicale è nato dal Gruppo ‘Bill Monroe & The Bluegrass Boys’ (lui e i suoi fratelli), e si è poi diffuso non solo negli States della West Coast ma anche in Europa e in Giappone.

Va sottolineato un altro aspetto: il Bluegrass viene anche ritenuto il precursore del Rock And Roll e del Rock. Dunque non è proprio corretto parlare di ‘genere unitario’.

Bill Monroe, grazie alla sua vena creativa, ha conseguito numerose onorificenze a partire dal 1970. Più precisamente: inserito nella Country Music Hall Of Fame, nella Nashville Songwriters Hall Of Fame, nella Rock And Roll And Roll Fame (categoria Early Influence) e nel ’91 nella International Bluegrass Music Hall Of Honor. Nel ’93 ricevette il Grammy Kifetime Achievement Award e due anni dopo la National Medal Of Arts. Infine nel 2003 la Country Music Television lo posizionò al numero 16 della CMT 40 Greatest Men Of Country Music.

Il nostro Grande venne fermato solo da un ictus (che lo colpì nell’aprile ’96, cinque mesi prima della scomparsa) e che ne interruppe una carriera divenuta leggendaria.

Due riferimenti relativi ai suoi tanti classici? L’album “Cryn’Holy Unto The Lord” e l’indimenticabile “Blue Moon Of Kentucky”.

Citiamo gli altri gruppi in grado di esaltare il Bluegrass: i Country Gentlemen, i Kentucky Colonels, i Seldom Scene, i Dillars, i fratelli Doud e Rodney Dillars, gli Hot Rize, gli Skyline, i New Grass Revival, i Johnson Mountain Boys, la Nashville Bluegrass Band.

L’elenco è però assai più lungo…

Il Texano

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