Che fiesta ritornare alla semi-normalità!

pubblicato in: The Giants

Si ritorna alla semi-normalità? Lo si spera con tutto il cuore.
Venerdì prossimo si rientra alla musica danzante che al Renegade Saloon mancava da troppo tempo. ‘Ritornare’ significa ‘risognare’, riprendere la vita normale che rende felici alla faccia di un periodo assolutamente negativo. Molto strano a dir poco.
Il mondo western ha conosciuto molteplici tempi oscuri, dovuti a battaglie, epidemie e via di questo passo. Ma i cowboy non si sono mai arresi, si sono ribellati al mondo avverso con grandi festeggiamenti che, oltre a loro stessi, coinvolgevano mogli e amanti. Anche gli adolescenti in cerca di giorni felici.
Si organizzavano momenti di allegria all’interno dei saloon, con tanto di musica, e pure all’esterno con competizioni che dalle nostre parti si possono conoscere solo attraverso i film. I cowboy si cimentavano in gare con cavalli selvaggi e tori infuriati. Era un rischio non da poco montare quegli animali piuttosto inferociti non solo per dover sopportare chi li cavalcava per quegli interminabili ‘otto secondi di gloria’, ma per via della musica sparata a cento e per il tifo dei presenti che urlavano a favore o contro l’avversario di turno. Il tutto accompagnato da esplosioni di pistole e fucili rivolte verso il cielo, non in segno di dispregio verso il Creatore ma per esultanza e godimento.
Molti storici sottolineano come gli spari rivolti verso l’alto assumevano un significato psicologico di liberazione contro ‘il nemico’. Un nemico che, da parte degli sceriffi poteva essere rappresentato da quanti avevano infranto la legge, dalla vittoria verso la malattia da parte dei guariti e relativi famigliari. Pure i giovani si scatenavano intravvedendo nel domani la speranza di realizzare i loro sogni.


Gli adolescenti si sfidavano lanciando un ferro di cavallo per centrare alla distanza di una decina di metri un bastone conficcato al suolo. Chi di loro era invece appassionato di monta selvaggia montava su un bidone sospeso all’altezza di un metro e mezzo e trattenuto davanti e dietro da una fune. Due dei loro compagni cercavano di farlo cadere al suolo, sempre all’interno dei fatidici ‘otto secondi’, muovendo vigorosamente a destra e sinistra le due corde.
Chi vinceva la sfida era premiato dal padre che lo metteva in sella al proprio cavallo e, assieme, facevano un giro al galoppo attorno alle case circostanti tra vigorosi applausi.
In altre parole, la festa era un rito dal sapore magico che, almeno per un giorno, cancellava gli aspetti negativi vissuti con rabbia ma mai con rassegnazione.


E’ il giusto spirito che animerà a giorni il Renegade Saloon, con il ritrovo di tanti amici che intendono ritornare a vivere al più presto la normalità, alla faccia di questa semi-normalità opprimente e ancora non compresa da molti.
Ovviamente senza sparatorie e rodei…

 

Il Texano