Grazie Merle!

pubblicato in: The Giants

Proprio nel giorno del suo settantanovesimo compleanno il grande Merle Haggard, icona californiana della Country Music, ci aveva abbandonati.
La sua eredità? Una vita di grandi successi in chiave Outlaw Country, Bakersfeald (vinse 3 Grammy Awards) e tante altre sfumature strumentali e vocali.
6 aprile1937 la sua data di nascita. 6 aprile 2016 il giorno del suo viaggio verso l’ultraterreno, dove (quasi) sicuramente avrà reincontrato Waylon Jennings, Johnny Cash e tanti altri amici e colleghi. Tutti personaggi fuori dagli schemi proprio come lui, come lo sono quegli artisti che hanno lasciato, e lasciano, il segno indelebile della loro ricchezza interiore e creativa.
Dunque un omaggio con il groppo in gola da parte di quanti hanno legato le loro esperienze di vita a brani di Merle divenuti famosi. In altri termini, una specie di colonna sonora in grado di far rammentare momenti lieti e tristi.
Una vita difficile la sua a partire dalla giovinezza; rimasto ancora bambino orfano di padre, e con un’adolescenza costellata di azioni non proprio edificanti che lo consegnarono prima al riformatorio e successivamente al carcere di San Quintino per un triennio a causa di rapina a mano armata. Fu proprio dietro le sbarre che il Nostro ebbe modo di seguire uno storico concerto tenuto da Johnny Cash. Esperienza musicale-interiore che lo segnò per il resto della vita. Infatti, rilasciato nel Sessanta, prese in mano la chitarra, e con la sua voce suadente e delicata (in conntrasto con quel carattere talvolta irruente) imboccò la strada del successo.
Da allora Merle ha via via conquistato il palcoscenico grazie a concerti dal fascino travolgente, immortalati dalla pubblicazione complessiva di circa cinquanta album divenuti storici. Un’attività che è andata avanti al di là di tutti e di tutto. Solo una serie di complicanze fisiche, l’ultima delle quali una polmonite risultata fatale (dopo intervento chirurgico subito qualche anno prima scomparsa) è riuscita a frenare un’interiorità che esprimeva con entusiasmo e semplicità.
Pertanto, quando si parla di Oultaws, il suo nome va posto nei piani altissimi della classifica.
Vita sregolata a 359 gradi, cinque mogli e sei figli, carisma che affascinava un po’ tutti, anche coloro che prediligono generi musicali diversi: apriva la bocca, qualche accordo con la chitarra e il gioco era fatto. La magia prendeva il sopravvento, e gli ascoltatori restavano incantati da una naturalezza interpretativa che colpiva direttamente l’aspetto più profondo.
Sei anni fa, presso la Casa Bianca, Merle ha ricevuto il ‘Kennedy Center Honors’. Un riconoscimento non certo da poco pure in quella parte degli States in cui vanno per la maggiore altre filosofie delle sette note, e dove in molti casi la Country Music viene considerata un genere un po’ a sé (per usare un eufemismo).
A proposito di Casa Bianca, anche l’ex Presidente Obama, ovviamente appassionatissimo di Jazz, si è unito al cordoglio per la perdita di questo grande: una persona dalla partenza difficile che ha saputo superare per mezzo della propria arte alcuni momenti sbagliati che l’esistenza umana purtroppo procura in particolare quando si è giovani, e quando gli strumenti per soverchiarli sono scarsi.
Grazie ancora Mister Haggard! Ti siamo un po’ tutti debitori per l’esempio che ci hai regalato.

Il Texano

 

 

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