Zac Brown, quel dolce tornado targato Georgia

pubblicato in: The Giants

zac-brown-1Chi non lo conosce fra gli appassionati di Country Music e di Southern Rock? Parliamo di quell’autentico dolce tornado di note avvolgenti e trascinanti che fa rima con Zac Brown, nativo di Atlanta, cresciuto in mezzo alla musica grazie alla passione dei fratelli, ed esploso a livello nazionale (in seguito internazionale) a partire dal 2002 con la formazione della sua prima Zac Brown Band.

La caratteristica delle composizioni sonore, è il ritmo che fa da supporto a melodie innanzitutto molto orecchiabili che trascinano cuore e mente in quell’America genuina, rimasta un po’ rustica, amante delle feste e del divertimento fine a se stesso.

Il nostro Zac ha iniziato a suonare quando frequentava le scuole superiori, e ha via via affinato la propria conoscenza strumentale per poi dedicarsi, ai tempi dell’università, allo studio del canto e dell’interpretazione.

Dotato di un timbro chiaro, uniforme ed efficace tanto da divenire inconfondibile, l’artista da quindici anni si sposta con il proprio complesso un po’ ovunque, perché le esibizioni suscitano negli appassionati un vero e proprio delirio, sia per chi ama le arie cariche di atmosfera sia per quanti si scatenano in balli travolgenti.
Si parlava appunto di tornado di note, che dagli Stati del Sud si è spostato anche qui da noi, nei locali dove si ascolta il Country e si danza. Basta un attimo, quando il DJ fa partire il brano i primi accordi sono riconoscibilissimi: ‘è quel mattacchione di Zac’ si sente dire, e via tutti in pista.
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Per tornare alla carriera professionale, nel 2003 Brown ha fondato la propria etichetta, la Home Grown, che ha dato anche il nome al suo primo album uscito l’anno successivo, seguito da ‘Live From The Rock Bus Tour’ con la coproduzione del bassista John Hopkins. Con Hopkins, Jimmy De Martini, Chris Fryar e coy Bowles la sua Band realizza anche ‘The Foundation’.

Seguono altri successi coronati dal primo singolo ‘Chicken Fried’ che ottiene unanimi consensi. Tre anni fa la Band ha conquistato il Grammy in qualità di Best New Artist, poi nel 2012 con il disco ‘Uncaged’ ecco il primo posto in classifica di Billboard. Nell’aprile scorso un altro album di studio intitolato ‘Jekyll – Hyde’.

Altra caratteristica di Zac: i testi proposti narrano in modo semplice e diretto le storie più svariate. Dunque musicalità e parola, che unite, giungono alle orecchie e al cuore restando difficilmente dimenticabili.

I pezzi più conosciuti e amati dalle nostre parti? ‘Duty Free’, ‘The Wind’, ‘Folish Hearth’, ‘Lowing You Esy’, ‘Homegrown’, ‘Toes’, ‘Remedy’, ‘As She’s Walking Away’.

Molti di essi suscitano in chi non è solito ballare la tentazione di muovere i primi passi, con un orecchio a ritmo e melodia magari guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno lo veda…
L’importante in questi casi sta nel godimento personale.
Pazienza per gli altri che non ascoltano Zac.

Il Texano

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