Kevin Fowler, il Mustang Canoro

pubblicato in: The Giants

Pazzo come un Mustang delle selvagge praterie. Di chi stiamo parlando? Ovviamente di quel ‘Loose Loud & Crazy’ di Kevin Fowler, texano al 100%, come lui stesso si definisce nella vita e nelle sue canzoni. Già Kevin, una forza della natura che quando si esibisce in pubblico fa tremare il palco per l’intensità vocale e per quella povera chitarra che si trova per le mani e che quasi quasi distrugge, come tocca inevitabilmente al povero violino di Charlie Daniels, vecchio inimitabile mito del Sud con alle spalle l’immancabile bandiera a 13 stelle.
Nato ad Amarillo nel ’66, il nostro Mustang Canoro nel corso degli anni ha realizzato songs apprezzatissime dagli appassionati di quella corrente di Country Music tuttora poco assoggettata alle regole del mercato. Songs che denotano come la libertà di espressione nella parola e negli accordi sonori non amino essere ingabbiate. Basti ascoltare il suo brano ‘Loose Loud & Crazy’ per comprendere lo spirito artistico del personaggio.
Belle donne, cavalli, birra e vino sono spesso la fonte ispiratrice di questo ‘ragazzo (o ex) fuori dalle righe’. Autentici boati accompagnano di norma l’esecuzione ridanciana di ‘Don’t Touch My Willie’ e il brano dal sapore biblico ‘Lord Loves the drinkin’man’, non di certo blasfemo quando si parla del Signore che ama il bevitore, visto che Lui stesso ha trasformato l’acqua in vino.
Semplicità accompagnata da senso di rilassatezza nel godere i piccoli piaceri della vita. Nell’ormai lontano 2000 registrò una delle sue canzoni più apprezzate e famose (30 mila copie vendute in Texas nel giro di poco tempo): si parla di ‘Beer Bait & Ammo’.
Storica poi la sua interpretazione al Billy Bob’s di Fort Worth nel novembre del 2008, con un pubblico strabocchevole intento ad accompagnare quel brano agitando boccali colmi di birra, bevanda che per i texani è semplicemente il Nettare degli Dei (uno di quei recipientoni si versò sul mio Carhartt, L’enorme cowboy vestito di tutto punto ci rimase davvero male e si scusò, per tutta risposta lo ringraziai, perché anch’io entravo a far sempre più parte ‘della Famiglia targata Stella Solitaria’. Una sorta di secondo battesimo insomma.
Fowler alterna motivi frenetici a brani ora nostalgici, ora dolci e appassionati, non disdegnando le arie tex-mex. Come non ricordare ‘Senorita Mas Fina’ proposta con frequenza un po’ ovunque anche dalle nostre parti, nei locali in cui imperversa la Line Dance?
“Parlare a chi capisce quel nostro mondo semplice e genuino che ha conservato il selvaggio gusto della vita attraverso la musica è per me motivo di orgoglio e soddisfazione – commenta il ‘Mustang’- Un modo per rendere il quotidiano anche meno noioso e stressante. Le sette note possono fare questi miracoli, e io sono felice di contribuirvi. Se poi chi ascolta il mio genere vive a contatto con la natura e gli animali, avverte dentro di sé il piacere di una nota in più. Forse l’ottava…”.
Non sarà l’Ottava di Beethoven ma funziona lo stesso. Per gli appassionati come noi pure ‘alla grande’.

Il Texano

 

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