Il mutare delle stagioni con i frequenti sbalzi di temperatura, le festività natalizie che in questo periodo comportano sparatorie dei cacciatori, esplosioni atte a salutare l’arrivo del nuovo anno, fanno sì che i cavalli risentano negativamente di tale contesto.
Alcuni amici appassionati di Country Music, e al contempo amanti delle passeggiate equine, mi hanno chiesto di esprimere un mio pensiero per evitare incidenti.
Ecco cosa ho realizzato dopo un trentennio di cavalcate fra boschi, praterie e colline.
Il cavallo, per sua natura pauroso in quanto facente parte degli animali predati, è facilmente vittima di sensazioni che spaziano dalla paura all’ansia alla rabbia.
Fattori che possono creare problemi anche seri in chi lo gestisce. Problemi che poi ricadono inevitabilmente sull’animale: castighi da lui interpretati spesso con difficoltà.
Dunque è importante conoscere bene i termini della questione proprio per evitare che il rapporto cavallo-cavaliere, da empatico, diventi conflittuale.
Distinguiamo intanto cosa siano ‘paura’ e ‘ansia’.
La paura emerge quando il cavallo sa conoscere la causa, vale a dire di cosa ha paura.
L’ansia è invece una paura vaga, che avverte senza individuarne la causa. Un cavallo può sentirsi a disagio e in ansia per il ricordo di un qualcosa accaduto anche tanto tempo fa, o viceversa per un cambiamento nei suoi programmi e nei suoi schemi di vita.
Foto di Feyza Yıldırım